1984
In coll. con: L. Fiamminghi. Atti del IV Congresso Nazionale sugli Aspetti Scientifici dei Materiali Dentari e Prevenzione 1984; 81-84.
Scopo del seguente lavoro è valutare l'impiego clinico delle resine composite che, nate negli ani sessanta come materiale sostitutivo dei cementi al silicato per otturazioni estetiche dei denti frontali, hanno via via trovato, da parse dell'odontoiatra, un impiego sempre più vario ed allargato per le notevoli caratteristiche estetiche, per la resistenza all 'usura, per la facile lavorabilità e, soprattutto, per la perfetta adesione allo smalto con la tecnica della mordenzatura acida.
0ltre quindi all'impiego in cavità cariose di III, IV e V classe del settore frontale, si sta via via allargando anche ai settori posteriori, pur persistendo problemi legati all 'abrasione occlusale ed alla infiltrazione marginale.
Altro impiego è la risoluzione di alterazioni cromatiche del gruppo incisivo sia in fase di discromie da tetracicline, da fluorosie da amelogenesis imperfecta, sia nel caso in cui un ritardato o scorretto trattamento endodontico abbiano portato ad una pigmentazione del dense. Ulteriore impiego si ha nel rimodellamento di denti per anomalie di forma o di posizione.
In ortodonzia le resine composite vengono utilizzate per cementazione dei brackets, in parodontologia per splintare, eventualmente con l'ausilio di fili metallici, denti mobili per la perdita di supporto osseo. Altro impiego è nella ricostruzione provvisoria della corona del dense che deve essere trattato endodonticamente.
In conclusione e un materiale che, grazie alle caratteristiche di adesione allo smalto può essere utilizzato quindi non solo per otturazioni estetiche, ma anche in altri campi e per varie esigenze.