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Conservativa. Novità su materiali e tecniche

1999

Capitolo di ‘Progressi in Odontoiatria’ di R. Brusati, C. Caprioglio, M. Chiapasco, R. Crippa, G. Damia, G. Gallini, G.P. Guzzi, P.A. Marcoli, S. Siervo, E. Spinas, P. Vargiu. UTET Edizioni 1999, 89-136.

 

I materiali estetici sono per restauri diretti sono enormemente migliorati nel corso di questi ultimi anni.

Questi enormi progressi tecnologici, uniti all’indubbio progredire delle conoscenze nella sistematica di manipolazione dei materiali e abbinati a una rigorosa tecnica di isolamento del campo permettono di ottenere risultati davvero importanti.

Con il miglioramento delle performance sono arrivate altresì le proposte di utilizzo delle resine composite in campi più ampi e con orizzonti sicuramente meno limitati.

Lo scopo di questo capitolo è di analizzare alcune tecniche di impiego dei vari tipi di materiali estetici che sono attualmente a disposizione dell’odontoiatra cercando, se possibile, di fare ordine in questo complesso mondo.

E’ infatti spesso vero che le innovazioni dell’industria generano sconforto e dubbi in coloro che non seguano con un’attenzione direi quasi giornaliera i progressi e le evoluzioni di materiali e tecniche (e talora anche in coloro che questi progressi li seguono con attenzione, data l’avvicendarsi, spesso convulso, di certezze e smentite sul medesimo argomento).

Il taglio che verrà dato a questa trattazione è decisamente clinico, partendo ovviamente da quanto la lettura ci dice. E’ infattiapprofondendo le nostre conoscenze su dati di sperimentazioni e confrontando le nostre esperienze con pubblicazioni cliniche che apprendiamo le motivazioni per le quali il tipo di materiale e la tecnica d’impiego da noi scelti sono ad arri per la terapia che ci apprestiamo a effettuare.

I materiali di cui si parlerà saranno le resine composite, i cementi vetroionomeri e i compomeri, e di tutti questi analizzeremole tecniche di utilizzo in modo diretto.


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