1988
Riparazione di cavità di accesso all'endodonto in corone di metallo ceramica mediante silani e resine composite
In coll. con: V. Rocchetti, A. Frati. Odontostomatologia e Implantoprotesì 1988; N 8: 52-54.
Scopo di questo lavoro è la possibilità di utilizzare un materiale nato, secondo la case costruttrice, per la riparazione di ponti o corone in metallo-ceramica, per otturazioni di cavità d'accesso endodontico. E' noto infatti che, dopo la cementazione di corone o ponti su denti che sono stati lasciati vitali, in una discrete percentuale di casi sopraggiungono problemi endodotici.
Premesso che la chirurgia endodontica non é, in questi cast, terapia di prima scelta in quanto i rischi di insuccesso sono elevati, ci si comporta generalmente in modo convenzionale, e cioè eseguendo un trattamento endodontico per via ortograda.
L'otturazione della cavità di accesso viene abitualmente effettuata in amalgama, a meno che non si ricorra ad una soluzione estremamente raffinata, nonché complessa, come un intarsio in ceramica.
Utilizzando le proprietà leganti alla porcellana dei sopra menzionati prodotti, gli Autori hanno pensato di utilizzarli per l'otturazione delle cavità endodontiche e valutarne a distanza il comportamento.
Per questo lavoro é stato utilizzato lo Scothprime Ceramic Primer (soluzione diluita in alcool etilico; di gomma metacrilossipropiltrimetossilano) prodotto dalla 3M, abbinato a Scothbond 2 e composito per posteriori P 30, della stessa case.
I controlli su 5 otturazioni sono stati effettuati a 13 mesi, valutando l'integrità marginale e la resistenza all 'abrasione.
I risultati ottenuti su campioni in esame sono buoni, in quanto non si sono verificati distacchi clinicamente apprezzabili tra il materiale composito e la ceramica.