1988
Variazioni della resistenza all 'usura dei compositi indicati per restauri estetici nei settori anteriori dal 1982 ad oggi
In coll. con: V. Rocchetti, C. Paganelli, A. Cerutti, E. Savoldi, G.F. Conti. Stomatologia Lombardo Veneta 1988; Anno TI NA 2: 375-3~33.
Da sempre l'odontoiatra, vista l'ampia valenza della bocca nella vita di relazione, cerca l'ottenimento della massima estetica possibile. In particolare i restauri conservativi hanno sempre mirato ad un miglioramento della loro componente cromatica e formale non meno di quella funzionale
Era inevitabile dunque che l'utilizzo dei materiali compositi venisse esteso non solo ai restauri di III e IV classe ma anche a quelli di I e II classe, date le caratteristiche mimetiche degli stessi.
Nei restauri di I e II classe il materiale impiegato oltre alle molte caratteristiche funzionali deve possedere la capacita' di mantenere dimensioni e morfologia che sono fondamentali per la funzione gnatologica.
In questo senso gli Autori hanno testato i più recenti materiali ottenendo così una panoramica dell'evoluzione della resistenza all'usura di questi materiali proposti per restauri di I e II classe.
In questo lavoro presentano i dati ottenuti a partire dal 1982 ad oggi.
Il campo dei materiali di cui si riferiscono i risultati è costituito da un gruppo di 11 materiali, alcuni fotopolimerizzanti, unopolimerizzante a caldo in laboratorio ed un altro, prima fatopolimerizzante nel cavo orale e poi termopolimerizzante in forno.
I dati ottenuti vengono riportati in curve profilometriche che rappresentano la perdita di sostanza media del campione lungo 5 mm. ai 3 tempi di 30", 90", 210".
Ad analisi effettuata, gli Autori concludono indicando i due materiali che, tra quelli messi a disposizione negli ultimi due anni, accomunano sicuramente buone caratteristiche di resistenza all 'usura ed una facile manipolazione.