1996
In coll. con N. Zerman, D. Caprioglio. Capitolo del 'Manuale di Traumatologia Dento-alveolare' (D. Caprioglio, A. Manna, L. Paglia), Ciba Edizioni 1996: 209-234.
Sin dalla metà dell'ottocento compaiono in letteratura riferimenti ai traumi dei denti decidui (Tomes, 1859), con particolare riguardo alle possibilità di sequele ai denti permanenti; per la prima volta si parla di ipoplasia dello smalto e dilacerazione.
Gli aspetti peculiari dei traumi dei denti decidui sono in effetti legati alla possibilità che l'evento dannoso non si limiti ad effetti negativi a carico del deciduo, bensì interessi anche la dentatura permanente, spesso subdolamente e con esiti a distanza di molto tempo dall'evento traumatico; è sovente molto difficile, infatti, correlare una patologia dentale di vario genere (malformativa e di posizione), ad un pregresso trauma verificatosi in epoca di dentatura decidua.
Un'altra importante valutazione è da farsi riguardo alla terapia che spesso viene effettuata: la paura di una conseguenza patologica al germe del dense definitivo, la scarsa importanza ai fini del mantenimento dello spazio in arcata unite alla difficoltà alla terapia che generalmente si incontrano nell'approccio con bimbi di tre-quattro anni spesso consigliano un tipo di intervento drastico, vale a dire l'estrazione.
In un epoca in cui l'attenzione ai fenomeni della psiche è estremamente elevate e molte patologie vengono ricercate in pregressi traumi o spiacevoli esperienze vissute in gioventù, il disagio emotivo del bambino che ha i primi approcci con il mondo esterno (scuola materna anzitutto) menomato in un punto importante del suo viso è argomento preso in considerazione da chi si occupa di psicologia infantile.
Un dato di grande interesse riguardo a questa problematica è l'estrema diffusione dei traumi, testimoniata dal fatto che circa un terzo dei bambini all 'età di sei anni presenta segni di trauma nella dentatura decidua.
L'età in cui si verificano con maggior frequenza gli eventi traumatici e quella tra l'anno e mezzo e di tre, periodo in cui avviene la pericolosa associazione tra l'inizio dei movimenti di deambulazione del bambino e la delicate fase di maturazione del germe del dense permanente, che in questo periodo inizia e porta a compimento la mineralizzazione della corona.
Le mura domestiche sono, come succede per numerosi altri eventi traumatici, il luogo in cui questi incidenti si verificano con maggior frequenza.
Molto interessanti sono altresì le considerazioni sul tipo di forza dell'evento traumatico che è verticale nei bimbi più piccoli (in relazione alle cadute), mentre è prevalentemente orizzontale nei più grandicelli, in quanto i traumi intervengono spesso durante fasi di corsa con relative possibilità di urto contro un corpo fermo oppure un altro bambino.
Il trauma dei denti decidui, soprattutto nei frontali, sono quindi un evento molto diffuso che sia per i problemi che comportano immediatamente, che per gli esiti a distanza sulla dentatura permanente, meritano di essere considerati ed analizzati con estrema attenzione.