1996
In coll. con N. Zerman. Giornale Italiano di Endodonzia 1996; N° 2: 46-52
I traumi dei denti decidui, soprattutto in riferimento ad eventuali alterazioni ai successivi permanenti, sono stati descritti in letteratura sin dalla meta dell'800, quando John Tomes per primo riferì di ipoplasia dello smalto e di dilacerazione.
Anche Turner, nel 1906, riprese il problema, ribadendo l'interdipendenza fra trauma e ipoplasia del dente permanente, ma per lungo tempo ancora siffatte descrizioni riguardavano singoli casi clinici, senza che venisse elaborata una classificazione dei vari traumi, delle sequele ai permanenti e, soprattutto, del tipo di terapia che era opportuno instaurare nei singoli casi.
Fu certamente grazie ad Andreasen che questo problema si concretizzò in un trattato che classificava con precisione queste lesioni e ne prevedeva la relativa terapia.
Non furono però molti gli autori che, negli anni successivi. si occuparono di questo argomento se, come riferisce Van Goolnel 1986, da una ricerca della letteratura da lui effettuata, solo sette articoli su questo tema furono pubblicati negli ultimi dieci anni.
In relazione all'interesse che questo argomento ha suscitato per le difformità delle risposte dei germi dei definitivi ai traumi dei decidui, nonché per la relativa frequenza con cui questi eventi traumatici si verificano nei bimbi in dentatura decidua, si è deciso di raccogliere i dati della letteratura di questi ultimi anni, al fine di valutare casistica clinica ed indicazioni terapeutiche dei vari autori.
Questa ricerca bibliografica ha preso in considerazione lavori pubblicati negli ultimi dieci anni nei quali venivano trattati argomenti di traumatologia di decidui su umani. Abbiamo trovato ben novantatré articoli, a testimonianza di un notevole incremento di interesse degli
autori di tutto il mondo rispetto a quanto riscontrato da Van Gool.