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Gli strumenti endodontici al nichel-titanio: revisione della letteratura

2000

In coll. con S. Pizzi e F. Ceresini Giornale Italiano di Endodonzia 2000; N° 4: 183-201

 

In questo lavoro si è effettuata una revisione della lettura sugli strumenti endodontici in nichel-titanio.

Il primo studio in campo endodonticodelle leghe al nichel-titaniosi deve a Walia etal. nel 1988; fu questo studio a dimostrare la flessibilità, resistenza e capacità di taglio della lega in base alle sue caratteristiche chimico-fisiche.

Le leghe al nichel-titanio usate in odontoiatria sono di composizione equiatomica che, approssimativamente, corrisponde al 55% in massa di nichel ed al 45% in massa di titanio (alcuni strumenti presentano anche tracce di magnesio, manganese ed argento):

Tra le proprietà più significative del nichel-titanio abbiamo:

superelasticità, cioè la capacità delle leghe metalliche di ritornare alla forma originaledopo aver subito una deformazione significativa;

resilienza è la capacità della lega di assorbire energia trasmessagli senza che si deformi o si fratturi;

resistenza alla fatica: il titanio è un elemento di elevata forza rapportata al suo peso; la sua presenza all’interno della lega fa sì che si elevi il rapporto forza-peso;

capacità di taglio, consentita dal particolare disegno delle spire ed esaltata dalla possibilità di utilizzare questi strumenti con motori;

longevità legata alla stabilità ambientale che consente ai processi di corrosione si indebolire meno le leghe Ni-Ti; rispetto all’acciaio.

Sostanzialmente i disegni delle lame costruite in nichel-titanio sono 3:

1. disegno tipo Hedstrom modificato (sono strumenti manuali)

2. disegno con superficie lavorante a due o più lame a spirale (strumenti rotanti)

3. disegno con più scanalature (strumenti rotanti) di tipo U-files ed H-files.

La punta può essere tagliente a pure no.

Le conicità sono diverse, a partire da uno .02 ad uno .12, ed anche il diametro apicale varia in funzione dello strumento.

Tra le caratteristiche più peculiari del nichel-titanio, grazie alla sua superelasticità rispetto al tradizionale acciaio vi è la possibilità di lavorare nel canale in modo centrato senza la tendenza a rettificare il canale stesso.

Le metodiche di sterilizzazione sembrano influire solo parzialmente sulle proprietà fisiche, con un ruolo decisamenteinferiore rispetto all’atto clinico.

L’affaticamento meccanico (dovuto all’uso clinico protratto) pare essere maggiormente responsabile, rispetto ai procedimenti di sterilizzazione, della riduzione della capacità di taglio, forza torsionale, flessibilità e resistenza alla frattura degli strumenti in nichel-titanio.

Il grave difetto degli strumenti in nichel-titanio, riscontrabile clinicamente ed emergente in molti lavori, è la maggior possibilità di frattura rispetto allo strumentario in acciaio.

Tra le motivazioni esaminate come causa di tali fratture troviamo essenzialmente la rotazione continua che tiene in tensione e compressione gli strumenti. Aumentando le probabilità di frattura la velocità di utilizzo, la pressione esercitata, l’uso ripetuto che porta ad affaticamento della lega, la ridotta lubrificazione che determina un aumento d’attrito, le difficoltà anatomiche del canale.

Concludendo vengono esaminate le caratteristiche e le modalità di utilizzo dei più noti strumenti al nichel-titanio in commercio.

Parola chiave: Strumenti endodontici. Ni-Ti.


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